e-Counseling

La consulenza del benessere deve raccogliere (e in questa attività richiede l’ausilio informatico) una serie di dati che riguardano la vita e lo stile di vita della persona (perché il suo compito è quello di migliorare la qualità della sua vita), promuovendo comportamenti e atteggiamenti che vadano nella direzione del miglioramento di salute e benessere a livello psichico, fisico e spirituale. Ma questa raccolta di dati, e la successiva elaborazione, non può essere svolta altrettanto efficacemente da una apparecchiatura, per quanto sofisticata, perché la maggior parte di essi non è costituita di elementi oggettivi, classificabili e misurabili scientificamente, ma si arricchisce sempre di una componente emotiva e affettiva, che è unica per ogni cliente, e che non è riconducibile, come una macchina sarebbe costretta a fare, a schemi e modelli precostituiti e standardizzati. In pratica, starà al consulente ricercare negli archivi di dati quelli che sono utili per la sua attività, e quelli di volta in volta più specifici che riguardano aspetti della vita del suo cliente personali e non usuali. Ma il dialogo, sui cui si fonda la relazione di counseling, se pur condotto a distanza, richiederà pur sempre la sua partecipazione in prima persona. Quella che deve restare non è la presenza fisica (altrimenti, il telefono, il cinema e la televisione non si sarebbero mai diffusi), ma la possibilità di interagire in tempo reale: l’eCounseling non significa scrivere al consulente le proprie esigenze o le proprie richieste, e poi attendere una risposta nel più breve tempo possibile; significa interagire sul momento, interrompendosi a vicenda, condividendo emozioni e suggestioni, scambiandosi sguardi di intesa o di offesa, insomma utilizzando tutti gli strumenti della comunicazione, verbale e non verbale, essendo certi che l’interlocutore sta vivendo la stessa situazione insieme a noi.

La scelta di operare professionalmente tramite l’eWellness, ossia la presa in carico della condizione di benessere del cliente a distanza, quindi, non è solo perfettamente coerente con le esigenze di ascolto tempestivo e in tempo reale che sempre più le persone manifestano, ma è anche coerente con l’ambito di operatività del eCounselor, perché esclude necessariamente il ricorso a forme di diagnosi e di cura che non appartengono alle sue competenze, quanto a quelle del medico o dello psicologo. L’attività di consulenza a distanza si configura infatti come una attività legittimamente praticabile nell’ambito legittimo della consulenza del benessere, al di fuori dell’ambito sanitario, medico e psicologico, purché svolta con professionalità e competenza. Il suo scopo è quello di assistere, avviare e accompagnare il cliente in un percorso personalizzato di ricerca della migliore qualità della vita possibile.

In materia di eCounseling, nello specifico, è vero che le informazioni aggiornate sulle diverse modalità di prendersi cura del proprio benessere sono e saranno sempre più raccolte ed elaborate da un programma informatico, e trasferite sul computer del cliente in temi brevissimi; ma la relazione empatica è, per sua natura, impraticabile da una macchina, per cui l’eCounselor o il naturopata scientifico dovrà semplicemente cambiare la modalità di svolgimento della sua attività per la parte in cui non è sostituibile.

La consulenza del benessere, a distanza o in presenza, non ha mai per oggetto alterazioni dello stato di salute fisica o psichica, quali disturbi, malattie e qualsiasi problema la cui competenza spetta al medico o allo psicologo. Il consulente del benessere non si occupa di valutare una condizione di malessere o di disagio psichico, non analizza nè spiega il significato di esami clinici e di laboratorio di referti e di diagnosi di qualsiasi tipo. Tantomeno, di conseguenza, si occuperà di suggerire farmaci, cure mediche o pseudomediche o trattamenti di competenza medica o psicologica. Il consulente del benessere si occuperà di analizzare lo stile di vita del cliente, in tutti i suoi aspetti, e di formulare un programma più o meno dettagliato e a breve, medio o lungo termine, che si deve basare su una informazione scientificamente corretta e verificabile in materia di qualità della vita.

L’ eCounseling online risolve molte difficoltà pratiche dal punto di vista del cliente:

– ci si può mettere in contatto con il proprio counselor dalla propria abitazione, in una pausa nella giornata lavorativa, durante un viaggio.

– la seduta di counseling on line avviene tramite Skype o specifiche applicazioni gratuite e facili da usare, ed in questo modo si ha la possibilità di comunicare in diretta il proprio counselor e di vivere un’esperienza “dal vivo” con una interazione in tempo reale e per l’intera durata della seduta.

–  la seduta può essere svolta da entrambe le parti anche in caso di indisposizione non grave, ma che impedisca o renda difficili gli spostamenti o se uno dei due componenti della relazione non può assentarsi dal luogo della chiamata, perché costretto ad assistere una persona malata, o per le mamme che hanno bambini piccoli da accudire.

–  la seduta, sia per il cliente, sia per il counselor, diventa un appuntamento più rilassante, in cui ciascuno si sente più a suo agio. Prima di tutto, perché non c’è il rischio di arrivare in ritardo a causa del traffico o delle difficoltà di parcheggio, così frequenti specialmente nelle grandi città. In secondo luogo, perché la seduta può essere interrotta con minore disagio sia per brevi intervalli (magari dovuti a necessità fisiologiche, che ognuno può espletare a suo ago a casa propria), sia in caso di inconvenienti gravi di qualsiasi tipo che obblighino a rimandare la seduta.

– In una video-comunicazione, magari tramite lo schermo di un computer o di un monitor o televisore di grandi dimensioni, quello che mancherebbe rispetto alla seduta in presenza nello stesso luogo è solo la possibilità di contatto fisico, la quale, in realtà, si riduce al massimo in una stretta di mano all’inizio e una alla fine. Una accettazione positiva incondizionata e una comprensione empatica, infatti, se sono genuine, possono essere comunicate anche attraverso l’uso di uno schermo, per lo più ad alta definizione. L’espressione del viso, le smorfie, gli sguardi attenti o distratti, il tono e la velocità dell’eloquio sono esattamente gli stessi di quelli che si percepiscono in presenza per cui, se il counselor sa essere veramente attento, può cogliere un’infinita’ di informazioni e trasmettere tutta la sua comprensione e tutto il suo affetto anche con il solo uso di una tastiera, come chiunque frequenti le piattaforme dei social network sa bene.