
La cura del benessere e della salute non può che partire da una corretta alimentazione.
Lʼessere umano moderno si è affrancato gradualmente dalla schiavitù della ricerca incessante del cibo e alla sua preparazione, per potersi dedicare, per esempio, allo studio, allo sport, allo svago, al lavoro, allʼarte, alle relazioni umane. Il ritmo della vita attuale, le esigenze economiche e commerciali dei produttori di cibo per lʼessere umano, la stessa evoluzione dei nostri gusti che ci porta a privilegiare alimenti sempre più saporiti e di veloce assimilazione, stanno facendo sì che le nuove generazioni siano sempre più refrattarie al consumo di carboidrati complessi, frutta e verdura cruda, legumi e alimenti semplici in genere e si stia invece diffondendo in tutto il mondo il consumo sfrenato di carni di ogni tipo, di pesce anche crudo (ricchissimo in mercurio e altre sostanze tossiche), di salse, fritti, condimenti, dolci, formaggi, salumi, “snacks”, creme, succhi, alcolici, caffè, cioè di tutti quegli alimenti che il buon senso e i sani principi della nutrizione sconsigliano vivamente o persino vietano.
Chi si occupa di alimentazione si ritrova quindi quotidianamente a dover rispondere alle richieste di persone afflitte da tutti i disturbi legati allʼalimentazione scorretta, in primo luogo il sovrappeso, le quali però non hanno nessuna intenzione di modificare le proprie insane abitudini, come ogni tossicodipendente abituale sa bene. Di fronte alla percentuale altissima di fallimenti nelle diete, di rinunce e di abbandoni di qualsiasi regime alimentare imposto dalle medicine, alternative o meno, è lecito chiedersi se non sia necessario cominciare finalmente a considerare la corretta alimentazione come una conseguenza di un atteggiamento e di uno stile di vita corretto, sano e naturale, anziché il presupposto. E come quindi non abbia senso partire dallʼimporre una rigida se pur corretta alimentazione senza almeno contemporaneamente fare in modo che la persona sia consapevole di dover modificare atteggiamenti e stili di vita. In altre parole, compito del consulente della salute e del benessere non è tanto quello di suggerire una alimentazione ideale sotto il profilo dellʼimpatto ambientale, sociale, etico e politico, quanto quello di aiutare a creare i presupposti perché naturalmente le persone si nutrano in maniera equilibrata, rispettosa dellʼambiente e delle forme di vita che lo abitano, oltreché, ovviamente, del proprio benessere psicofisico.
Le persone non hanno il tempo di andare a cercare gli alimenti biologici dal “contadino”, spesso sono costrette a mangiare un panino in ufficio o quello che passa la mensa aziendale, dopo una giornata di lavoro non hanno voglia di bisticciare con coniuge e figli per costringerli a mangiare tofu e fagiolini lessati senza condimento. Quello che non funziona, in questa situazione, non è la scelta alimentare della persona, ma il suo stile di vita. Eʼ questʼultimo che condiziona le nostre scelte alimentari, non viceversa. Se una persona, a un certo punto della sua vita, comincia ad accumulare tessuto adiposo per effetto della modificazione dellʼequilibrio endocrino e/o per effetto di modificazioni del suo stile di vita, il problema da risolvere, a mio parere, non è quello di impedire che ciò accada attraverso lʼimposizione del divieto di mangiare ciò di cui sente naturalmente il bisogno o somministrandogli sostanze chimiche e tossiche che vadano a impedire questo fisiologico cambiamento. Il problema è quello di fare in modo che la persona possa accettare un cambiamento del suo stile di vita fondato sulla consapevolezza e non sullʼimposizione. In questʼottica, non possiamo parlare di alimentazione naturale e rispettosa del nostro corpo quando impediamo a una persona di mangiare ciò di cui sente il bisogno, le facciamo soffrire la fame, le cambiamo secondo il nostro criterio il suo ritmo di vita e le sue abitudini, le togliamo, senza offrirle nulla in cambio, il piccolo o grande piacere e conforto che il cibo rappresenta per lei. Se noi invece ci chiediamo il motivo per cui il singolo organismo ha modificato il suo metabolismo possiamo ricavare risposte interessanti: per esempio che esso sta manifestando un disagio o una sofferenza che può avere spesso unʼ origine non legata a una patologia organica, ma alla nostra relazione psicologica con noi stessi, con gli altri e con lʼambiente. In questi casi esso è costretto a dirottare energie metaboliche verso processi che il nostro organismo, e non il medico, ritiene più importanti di altri, producendo quindi involontariamente un diverso disagio, ma agendo sempre e comunque per il suo e nostro bene, in quanto ogni reazione del nostro organismo è sempre una reazione di difesa e di sopravvivenza della nostra integrità psicofisica.
Nutrirsi è pero’ fondamentale. Tanto che, per lʼOMS, nutrizione adeguata e salute sono da considerarsi diritti umani fondamentali, strettamente correlati lʼuno allʼaltro. Lo stato di salute delle popolazioni, sia ricche che povere, del pianeta è fortemente influenzato dal livello e dalla qualità della nutrizione. Una dieta corretta è un validissimo strumento di prevenzione per molte malattie, e di gestione e trattamento in molte altre. Secondo lʼOms, ad esempio, sono quasi tre milioni le vite che si potrebbero salvare ogni anno nel mondo grazie a un consumo sufficiente di frutta e verdura fresca. La proporzione dei tipi di alimenti e la qualità dei cibi che mangiamo sono alla base di uno sviluppo umano completo, sia fisico che mentale. Dʼaltra parte, cibi di cattiva qualità, contaminati o non conservati correttamente possono costituire fattori di rischio consistenti e sono causa di malattia e morte per milioni di persone ogni anno. Inoltre, anche una alimentazione squilibrata o scorretta può generare condizioni di disordine o vere e proprie patologie che risultano, in molti casi, addirittura mortali. In questʼottica, il compito del consulente in naturopatia scientifica non è quello di prescrivere diete, ma di fornire consigli alimentari utili a mantenere lo stato di salute, scongiurando il pericolo di malattie, talora gravi, riconducibili essenzialmente, o quasi, ad una cattiva alimentazione.
Il principio fondamentale dellʼalimentazione naturopatica è che ognuno deve favorire i cibi di cui ha realmente bisogno per colmare le carenze nutrizionali di cui soffre, in base alla sua biodiversità. Non esiste unʼalimentazione uguale per tutti, ma per tutti vale una stessa regola: evitare il più possibile i cibi industriali. Per definizione, il cibo industriale possiede una o più caratteristiche, che ne compromettono la genuinità e possono causare danni, anche irreversibili, allʼorganismo. Lʼalimentazione naturopatica prevede cibi semplici. Una buona regola è sapere sempre di cosa è fatto il cibo che mangiamo: spesso acquistiamo prodotti alimentari senza leggerne lʼetichetta, oppure non sappiamo che, insieme agli ingredienti segnati ce ne sono altri nascosti. Lʼideale sarebbe preparare i cibi in casa il più possibile e oggi, con lʼaiuto della tecnologia, è più semplice rispetto al passato: per esempio, si impiega meno tempo a porre tutti gli ingredienti nellʼimpastatrice e a far cuocere automaticamente il pane che andare a comprarlo al panificio. È chiaro che, nella società attuale, non è più possibile mangiare solo cibi naturali (a meno che non viviamo in campagna e siamo completamente autosufficienti dal punto di vista alimentare). Possiamo però imparare a selezionare i cibi, a minimizzare le scelte industriali favorendo gli alimenti naturali.
“Il cibo sia la tua medicina”, scriveva Ippocrate. Affermazione tuttora sottoscrivibile perché, se con il termine “medicina” si intende un fattore che agisce contro la malattia a favore della salute, allora lʼalimentazione risulta davvero la principale fonte di prevenzione e cura, in quanto i farmaci vengono assunti al bisogno, per periodi possibilmente limitati di tempo, mentre il cibo viene assunto più volte al giorno per tutta la vita. Ecco perché, secondo lʼalimentazione naturopatica, molti disturbi sono strettamente collegati a carenze o eccessi nutrizionali e i loro sintomi si possono alleviare grazie a un corretto stile alimentare.